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Biden, subito 7 mosse per accontentare gli amici della sinistra radicale

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di REDAZIONE

In meno di un paio di giorni, Joe Biden ha mostrato quali sono le sue intenzioni, ovvero invertire di 180° la rotta rispetto al suo predecessore.

Alla faccia dell’ipocrita slancio all’unità del paese – a cui non crede nessuno – Biden s’è fatto notare per una pioggia di ordini esecutivi e per quanto segue:

1- Da subito una gaffe: la pagina Twitter dell’ambasciata Usa in Israele viene ribattezzata “Ambasciata statunitense di Israele, Cisgiordania e Gaza”. Come scrive Stefano Magni, “due governi insultati in un colpo solo: Israele che non riconosce l’indipendenza né della Cisgiordania né di Gaza e anche l’Autorità Palestinese che non riconosce certamente la Gaza controllata da Hamas (movimento terrorista, secondo la classificazione Usa). La pagina è stata cambiata di nuovo, dopo un paio d’ore, ed è tornata ad essere “Ambasciata di Israele”. A Gerusalemme non l’hanno presa benissimo”.

2-Biden ha “esiliato” dallo Studio Ovale il busto di Winston Churchill, dopo quattro anni che aveva sorvegliato la scrivania di Trump. Anche Obama lo aveva fatto. Si sa, le statue di Churchill non piacciono ai nazisti del movimento Black Lives Matter, che accusa di “razzismo” lo statista britannico.

3-Secondo Biden la crisi del Covid-19, la conseguente crisi economica, la crisi climatica e la crisi razziale sono la priorità da affrontare con decisioni urgenti. Ed ecco la “sfida dei 100 giorni con la mascherina”, ovvero l’obbligo di indossare la museruola su scala nazionale, in tutte le proprietà federali e nei viaggi fra Stati. Chissà come reagiranno gli Stati a lui avversi, dato che la Sanità è una loro prerogativa.

4-Ritorno degli Stati Uniti nell’Organizzazione Mondiale della Sanità, da cui Trump aveva preso le distanze, considerandola complice del virus cinese.

5-Gli Stati Uniti rientrano negli Accordi di Parigi, per la contentezza di Greta (Gaia) Thumberg. Il Trattato imporrà agli Usa di ridurre le emissioni di gas serra del 26-28 per cento rispetto ai livelli del 2005, entro il 2025. Ergo, “addio all’oleodotto strategico Keystone XL, lungo la costa occidentale, duramente contestato da ecologisti e associazioni di nativi americani”. Con TRump, almeno dal 2018, gli Usa sono diventati un paese esportatore di petrolio.

6-Cancella la neocostituita “Commissione 1776”, volta a preservare la storia nazionale nei programmi scolastici. Al suo posto, Biden ordina alle agenzie di sviluppare programmi scolastici improntati sull’eguaglianza razziale, anche qui, come afferma Magni, “per accontentare gli studenti che abbattono le statue di Cristoforo Colombo e di Thomas Jefferson senza fare troppi distinguo”.

7-Fine della costruzione del muro al confine col Messico, abolizione del divieto di accesso da sette Paesi musulmani considerati a rischio terrorismo (mentre i voli da e per Brasile, Regno Unito e Ue restano bloccati, causa Covid) e la cancellazione delle nuove misure restrittive sull’immigrazione. L’obiettivo è regolarizzare il più possibile degli 11 milioni di immigrati irregolari presenti negli Usa.

Come ribadito da Stefano Magni, “In questo elenco, tutt’altro che esauriente e in fase di espansione, dei primi ordini esecutivi di Biden, troviamo buona parte del programma della sinistra radicale”.

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