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Com’e’ strano sentirsi friulani a milano

Da leggere

di STEFANO CORRADA

AgrodolceNon ne abbiamo conosciuti tanti di friulani. Intendo di esseri umani, non di estratti d’uva. Sono abbarbicati là in fondo, incuneati tra Austria e Slovenia. Hanno una loro lingua, una loro identità, un loro carattere forte, rigoroso, quadrato. Sono forse i più padani di tutta la Padania. Senza peraltro sentirsi tali.

Non ne abbiamo conosciuti tanti, è vero. Ma quelli con cui abbiamo – fortunatamente – avuto a che fare a Milano, in zona Palmanova, dentro un incantevole rifugio dal nome impronunciabile – Sauris e Borc da Bria – ci sono bastati, eccome. Friulani. E stavolta intendiamo sia gli esseri umani, che le loro meravigliose opere d’arte di matrice enologica e gastronomica.

Era sera. Al tavolo ci siamo fossilizzati su un vasetto di fiori. Una ceramica alta circa una spanna. Dentro quattro fiorellini, orrendamente plasticosi. Perché sottolineamo questo aspetto alquanto marginale? Perche forse è l’unico (!) elemento che ha turbato la magia della cena in questa semplice e riuscitissima osteria, esempio inimitabile di baita urbana, rustica e riservata.

Nulla difetta in un ambiente caldo, sfumato e familiare. 

Nulla vacilla in cucina. Le materie prime sono friulane doc, la preparazione è attenta e non trascura niente, esalta anzi la natura degli alimenti di origine. I salumi di Sauris sono uno spettacolo, la polenta si mangerebbe anche accompagnata da nulla. E poi il frico. Il frico è l’essenza della golosità. Ed anche i cjarsòns alle erbe (ravioloni carnici di grano saraceno con burro fuso, salvia e ricotta affumicata) sono la rappresentazione di come un piatto basilare, possa trasformarsi in una vera chicca per il palato: lo speziato saraceno, maritato al lieve fumé della ricotta, tutto impacchettato da burro color nocciola. Applausi.

E poi ancora, in ordine sparso, muset e brovada, montasio alla piastra, coscia d’oca arrosto, oppure un Gulash di manzo: la pancia si riempie di cose davvero buone, il sorriso cresce attimo dopo attimo. Dulcis in fundo, in una taverna friulana come questa non manca la gubana, innaffiata dalla grappa, ovvero un connubio dolce che incarna l’animo furlans.

Un plauso, oltremodo intenso, al personale di sala che trasmette la passione per la propria terra, il culto per i suoi sapori, la vocazione per la convivialità alimentare.

Conclusione: un sito da tutelare, un’atmosfera da incorniciare, un’anima da preservare. Un luogo del cuore. Impossibile non amarlo, impensabile non tornarci.

 

Sauris & Borc da Bria

Via Toselli 2 Milano

tel 0226825943

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