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Ecco l’87° segnale della ripresa: suicidi raddoppiati tra imprenditori e disoccupati

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schio_suicididi LUIGI CORTINOVIS

La crisi economica non molla la presa ed il disagio e la disperazione raddoppia i suicidi: tra il 2012 ed il 2014 infatti sono 439 le persone che si sono tolte la vita per motivi economici. Il 45% sono imprenditori ed il 42% disoccupati (non si registrano casi di politici e burocrati, nda). Il picco massimo è stato raggiunto nel 2° trimestre del 2014 mentre una leggera inversione di rotta si registra negli ultimi mesi dello scorso anno. Lo dice uno studio di Link Lab, il Laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University.

In particolare sono stati 201 i suicidi nel 2014 in salita rispetto ai 149 del 2013 e agli 89 del 2012. “Un’escalation che ben rappresenta un drammatico scenario in cui debiti, fallimenti, licenziamenti, stipendi non percepiti, disoccupazione diventano il movente di stragi che si consumano quotidianamente”, spiega ancora il Report di Link Lab. E la disperazione non conosce differenze geografiche. Mentre si conferma il triste primato del Nord est, dove si registra complessivamente il 25,3% del totale dei suicidi, lo studio infatti rileva “la progressiva uniformità della distribuzione del fenomeno”: le regioni dell’Italia centrale infatti dal 2012 al 2014 contano il 22,3% dei suicidi, il Sud il 20,3%, il Nord-Ovest il 20% e le Isole l’11,8%. Le regioni più colpite dal fenomeno appaiono in ogni caso quelle del Veneto e della Campania che dal 2012 al 2014 fanno registrare rispettivamente il 17,7% e l’11,6% del totale dei suicidi per crisi economica.

E la disperazione livella anche le differenze sociali. Poche le distinzioni tra tipologie lavorative: se a suicidarsi negli ultimi 3 anni sono il 45% tra imprenditori e titolari di aziende, complessivamente 198 vittime, il 42% , circa 183, sono disoccupati. Un numero, quest’ultimo, in crescita costante. La percentuale di chi si toglie la vita dopo aver perso il posto di lavoro,infatti, passa dal 31,5% del 2012 al 38,9% del 2013 e al 48,3% del 2014. E tra gli stessi disoccupati, “a destare preoccupazione”, annota ancora Link lab, soprattutto il dato relativo agli under 34 anni. A fronte infatti del 6,9% del totale dei suicidi registrati dall’inizio del 2012 a fine 2014, tra tutte le categorie occupazionali, si rileva una percentuale più elevata, pari al 12,4% fatta registrare dalla sola categoria dei disoccupati con età inferiore ai 34 anni. 

Benché qualche segno di diminuzione ci sia stato, dall’analisi geografica del fenomeno il report di Link Lab registra come scenda la percentuale dei suicidi nel Nord-Est, che passa dal 30,3% al 25,9% del 2014, mentre salga la quota di suicidi per crisi economica al Sud, che passano dal 14,6% del 2012 al 23,4% del 2014. Ma altrettanto significativo appare l’aumento del numero di suicidi nel Nord-Ovest, con una percentuale che passa dal 13,5% del 2012 al 20,4% del 2014. In leggera diminuzione la percentuale di suicidi nel Centro Italia che, se nel 2012 rappresentavano il 25,8% del totale, scendono al 20,9% nel 2014, così come la percentuale dei suicidi nelle Isole che passa dal 15,7% al 9,4%. (ADNKronos)

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