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Mille euro: sotto controllo anche i bancomat

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di LEONARDO FACCO

Possono così spergiurare i boiardi di Stato che l’Italia non è un paese in cui vige un regime di polizia tributaria. I fatti danno loro torto: dalla pressione fiscale che sta al 70% fino alle duemila norme tributarie esistenti, dall’abolizione del segreto bancario all’introduzione dei redditometri non c’è provvedimento governativo che non vada nella direzione di un sistema inquisitorio in cui non è vero che il contribuente è un “presunto innocente”, ma un colpevole a prescindere, da controllare e bastonare.

Sapete bene che con il decreto “salva-Italia” è stato introdotto il divieto di usare contanti oltre i mille euro. Un provvedimento di per sé deplorevole. Ciò che pochi sanno, invece, è che l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) ha pubblicato una circolare in materia di antiriciclaggio relativamente all’utilizzo anomalo di carte di pagamento per prelevamenti di denaro contante: i bancomat e carte di credito.

Mi spiego: questa “UIF” (che per comodità potremmo chiamare Stasi) ha riscontrato che, presso gli sportelli automatici di alcune banche, vengono eseguiti ripetuti prelievi di denaro contante di rilevante ammontare mediante carte di pagamento, emesse talora da intermediari esteri. Secondo l’UIF tale prassi, favorita da plafond aziendali elevati per il prelevamento di contante, consente – a fronte di onerose commissioni di transazione – di utilizzare le carte in questione in modo anomalo rispetto alla loro normale funzione di strumento di pagamento alternativo al contante, esponendo gli intermediari a un elevato rischio di coinvolgimento in fenomeni di riciclaggio.

Mi rispiego: attraverso tale operatività, secondo i “vopos italici”, il possessore del bancomat può disporre di banconote per importi complessivi anche in violazione dei limiti di trasferimento di contante fra soggetti diversi, ovvero i mille euro imposti dal decreto di Mario Monti.

Cosa han pensato i servizi segreti della DDR? (pardon del governo tecnico). Ha deciso di invitare gli intermediari (banche) alla massima attenzione ai prelievi di contante effettuati presso i loro sportelli mediante carte di pagamento (bancomat e affini). Di più, l’orwelliana UIF ha posto l’accento sulla necessità di adottate idonee procedure di valutazione dell’eventuale natura sospetta delle operazioni. Come da manuale del “giovane aguzzino” dà, dunque, i suggerimenti del caso alle banche. Eccoli:

Primo: qualora i prelievi siano effettuati con carte rilasciate dagli istituti, questi devono immediatamente inviare a Serpico (il cervellone elettronico che supporta il cervellino di Befera) gli “indicatori di anomalia”, così come prevede la stessa Banca d’Italia in tema di antiriciclaggio. Secondo: qualora i prelievi fossero eseguiti con carte rilasciati da banche diverse da quelle in cui viene fatto il prelievo – specie se insediate in Stati in cui non vigono le demenziali norme antiriciclaggio – i movimenti andranno attentamente valutati e segnalati con la massima tempestività.

Tutto quanto vi ho fin qui riportato (scritto un po’ in burocratese) è ripreso dal sito “Diritto bancario”.

Come commentare? Non ci resta che aspettare qualche blitz – in stile Cortina – della Guardia di Finanza, che sbuca d’un sol balzo da un qualche cespuglio, mentre stiamo prelevando i nostri soldi ad uno sportello automatico. Tutto ciò per veder dimostrato – ancora una volta – quanta ragione ha il mio amico Carlo Zucchi quando scrive che “l’unica mano che ti dà lo Stato è quella che infila nelle tue tasche”.

 

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15 COMMENTS

  1. Bhè che dire, io disoccupato (ovviamente io sono a favore dei controlli poichè loro potrebbero anche sospettare che io sia magari un mafioso), certo, con le mie cifre da capogiro che ho nel conto (meno di 5000 euro) oggi mi è apparso un messaggio strano per quanto concerne l’antiriciclaggio (ma cristo vadano a spulciare nei conti sopra i 100000 euro almeno) in 3 anni di lavoro come operaio ho messo da parte quei soldi, potrei anche investirli ma non posso permettermi il minimale inps; ora invece di divenire operaio (ero apprendista), la ditta ha chiuso, e, dopo aver speso 70 euro di cud per farmi prelevare altri 70 euro di tasse che andranno a pagare le pensioni d’oro di quei maiali mi trovo a spasso, e visto che sono un risparmiatore e non un parassita vengo punito (pechè non vanno a controllare i conti dei calciatori o delle holding mafiose?); non ho più voglia di protestare, tanto qui non mi segue nessuno (a meno che non lascino l’imu di 200 euro l’anno), io intanto vivo coi miei in affitto e prossimamente ci arriverà una doppia tares per permettere a chi ha una casa propria di poter continuare a parassitare; via dai coglioni, anche a costo di dormire in macchina, è evidente che questo paese non mi vuole (pensare che se non esistesse l’inps (istituto nazionale parassitismo sociale) avrei già creato probabilmente molto lavoro) tanti saluti e spero che pensionati d’oro, lamentevoli imu, veri evasori, e figli di puttana in genere vengano colpiti da cancro ai testicoli

  2. E gli stranieri se la godono…nessuno controlla loro, inviano denaro a vagonate nei loro paesi e noi dobbiamo stare attenti a come facciamo la spesa perchè ci accusano che non possiamo permetterci ste spese!!! sveglia!!!

  3. @Renzo23
    Per Sua informazione, vivo in Germania (precisamente in Baviera) da 14 anni e non ho mai visto/sentito bilottate del genere, anche se l’evasione fiscale (caso Zumwinkel, dvd con dati di evasori tedeschi in Liechtenstein) e le banche salvate dallo Stato con denaro pubblico (Bankenrettungspaket 2009, 270 miliardi di Euro) sono una realtà tristemente conosciuta.

  4. Uno spassionato consiglio che do a tutti coloroche non intendono sottostare al grande fratello tributario: aprite un conto all’estero ed usate le carte estere per pagare dappertutto, itaglia compresa. Sarete irrintracciabili. Se invece volter contanti…andate all’estero a spenderli… I commercianti saranno contenti (gli esteri intendo)…

    • come si fa? in Svizzera, tra telecamere di Equitaglia, controlli in dogana e finanzieri in borghese mandati là da Tremonti/Monti, è ormai impossibile pensare una cosa del genere

  5. Guarda guarda che belle reazioni per un provvedimento normalissimo nel resto d’Europa. Avrete mica qualcosina da nascondere?
    Forza Tanzania! Lì potete prelevare liberamente…

    • 1. mi saprebbe elencare paesi Europei dove si applicano norme e controlli del genere ?
      2. per investimenti in Tanzania si rivolga negli uffici di via Bellerio a Milano, qui nessuno può darle indicazioni

    • Sei un …. In Slovena, paese dell’est, ex repubblica comunista, non vi e’ alcun limite all’uso del contante tra i privati cittadini. Il contante e’ vietato nelle transazioni commerciali tra operatori sloveni se superiori a 50 euro. Capito?. Solo tra ditte slovene. Il privato cittadino non ha, giustamente, alcun obbligo o controllo. Le banche costano un terzo che in itagggliaaa… Tutto e’ mooooltooo piu’ trasparente senza bisogno di assurde norme anti questo e anti quello.ma va da via i ciap itagliota.

  6. Facco, inguaribile ottimista !
    Altro che Stato di polizia tributaria.
    Non sono forse controllati sistematicamente i telefoni?
    Si è forse liberi di parlare o di scrivere, ad esempio, contro la magistratura ?
    E allora i ricordi di OVRA e Gestapo non sono cancellati.

    • Esatto. Tutto si riduce a questa semplice domanda.

      Visto che per strada tutto tace, la risposta, (per ora) è si.

      Allargare le natiche prego, avanti col prossimo step.

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