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Liberland, riconosciuta anche dal principe del liechtenstein

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vit_jedlickadi FRANCESCO TEDESCHI*

Lo stato di Liberland, di cui abbiamo parlato esattamente un mese fa, continua a crescere e svilupparsi per diventare una realtà concreta, giorno dopo giorno.

Oggi l’inventore e presidente di Liberland, il ceco Vit Jedlicka** ci ha raccontato direttamente le ultime novità, che svilupperemo in questo e nel prossimo articolo, perché c’è davvero tantissima carne al fuoco.

Francesco Tedeschi: Ciao Vit, come procede lo sviluppo di tutto il progetto dello stato di Liberland?.

Vit Jedlicka: Procede a grandi passi, vengo adesso dall’assemblea delle micro nazioni, che si è tenuta su un’isola greca, e andiamo avanti a tessere rapporti con quanti più politici e capi di stato possibili.

FT: E con la Croazia come procedono le cose?.

VJ: Abbiamo avuto qualche problema, e per 9 volte siamo andati davanti al tribunale, dove i giudici ci hanno dato sempre ragione. Io e tutti quelli che hanno messo piede a Liberland, per ora siamo considerati “persona non grata” e ci è quindi vietato entrare in Croazia, ma presto potrebbero esserci evoluzioni della situazione… al momento non posso dire di più…

FT: Quali sono le ultime relazioni che si sono create a livello internazionale?.

VJ: Le relazioni internazionali si stanno moltiplicando: abbiamo avuto il riconoscimento dal principe del Liechtenstein (mi ha fatto notare che all’ONU saremo seduti a fianco, dato che in ordine alfabetico siamo adiacenti); da alcuni europarlamentari; da Gary Johnson, il candidato alla Casa Bianca del Partito Libertario, che è pronto a riconoscerci in caso di elezione a Presidente; da tutti i partiti d’opposizione in Turchia; ecc.

FT: Come saranno i primi insediamenti?.

VJ: Per il primo insediamento stiamo preparando una nave, lunga 65 metri, che presenteremo nel corso della grande festa che faremo tra il 26 ed il 28 Agosto. Il Danubio è considerata acqua internazionale, e la polizia croata non ha mai toccato le nostre imbarcazioni. Su questa nave monteremo dei container che fungeranno da uffici di Liberland e da abitazioni. Io stesso poi sto costruendo delle case galleggianti, dato che quelle sul mercato non le trovo soddisfacenti, che rappresenteranno i primi insediamenti per chi vorrà vivere stabilmente a Liberland. La nave ha anche un altro vantaggio: il fiume straripa tutti gli anni, inondando tutto il territorio di Liberland: la nave continua a galleggiare quando il fiume straripa. Anche i progetti della città che nascerà tengono conto del fatto che tutti gli anni il fiume straripa.

FT: Per quel che riguarda l’aspetto economico, se una banca aprirà a Liberland, potrà applicare il segreto bancario?.

VJ: Non ci sarà una legislazione che obbligherà in un senso o nell’altro, è una scelta che sta alla singola banca.

FT: L’utilizzo del burka o dello chador sarà consentito?.

VJ: Non esiste alcun divieto in merito, l’unico vincolo è di rispettare le credenze religiose altrui. Ciò non toglie che quando si passerà la frontiera per entrare a Liberland, bisognerà identificarsi. Non sarà uno stato Open Borders e non vogliamo certo che entrino criminali di alcun tipo.

FT: Quando ci saranno le prime elezioni?.

VJ: Non ci sarà un vero e proprio parlamento… c’è un detto secondo cui “quando il parlamento è riunito, le libertà dei cittadini sono in pericolo”. Piuttosto ci sarà una specie di “Assemblea degli azionisti”. Sarà possibile acquistare quote di Liberland che corrispondono ad una frazione della superficie dello Stato di Liberland. Le quote saranno 10 milioni, e ciascuna rappresenterà 0,7 metri quadrati della superficie complessiva del territorio. Potranno essere acquistate e vendute, e gli utili derivanti dallo sfruttamento del territorio verranno distribuiti agli azionisti.

FT: E per quel che riguarda la moneta, il Merit?

VJ: Il Merit è lo strumento che abbiamo scelto per ricompensare chi fa donazioni e contribuisce al progetto di costruzione dello stato. La prima moneta l’ha creata il nostro rappresentante a Taiwan, eccola:

 

Per le donazioni abbiamo avuto un problema lo scorso anno, quando Paypal ci ha bloccato per 2 mesi, rendendoci impossibile ricevere donazioni: ci siamo attrezzati e abbiamo creato un nostro sistema proprietario simile a Paypal. Ovviamente siamo aperti a ricevere donazioni in Bitcoin.

* Articolo tratto da http://urbanpost.it/

** Nella foto il vice direttore del MiglioVerde, Leonardo Facco, insieme al presidente della Libera Repubblica di Liberland Vit Jedlika, ieri in transito a Bergamo.

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