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Una pandemia senza senso, senza numeri e senza informazione seria

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di REDAZIONE

Come si spiega una pandemia che ha il 99% di sopravvivenza dei contagiati al di sotto dei 65 anni? E sopra quell’età il tasso di sopravvivenza scende sì, ma solo al 94,5%.

Si spiega con il divieto di cura, adesso lo sappiamo grazie ad alcuni medici che hanno continuato a curare rifiutandosi di seguire i protocolli e hanno avuto il 100% di guariti come ogni anno con l’influenza. Si chiamano Dondini, Cavanna, Magiagalli, Garavelli, Szumski e chissà quanti altri spiriti ancora liberi e onesti, fedeli al giuramento di Ippocrate che purtroppo gran parte delle giovani leve di medici addirittura irridono.

Ecco spiegata la tragedia: all’inizio del contagio ai medici non solo non è stato dato alcun strumento, alcuna indicazione per curare i pazienti, ma un’ordinanza del 20 febbraio ingiungeva loro di disincentivare gli accessi agli ambulatori di medicina generale. Allo stesso tempo anche le visite domiciliari erano vietate se il medico non era provvisto di mascherina ad hoc, e le mascherine all’epoca non si trovavano neanche a pagarle a peso d’oro. Così i pazienti stavano 7-10 giorni senza cure, o al massimo con la Tachipirina (che non è neanche anti-fiammatoria e poteva essere anche controproducente visto che il calore della febbre uccide il virus), e il virus finiva per scendere nel polmoni e scatenare la trombo-embolia.

Così si è abbattuta tutta in una volta la marea di ammalati boccheggianti sui pronti-soccorsi, dove gran parte sono stati intubati per aiutarli a respirare, e il 90% degli intubati è morto soffocato.

Queste cose sono avvenute in tempi diversi, ma in modo identico in Italia e negli USA, per limitarmi a due paesi da dove ho notizie dirette. E ovunque è stata fatta sparire l’idrossiclorochina nonostante che fosse stata usata con successo totale ad esempio al Sant’Orsola di Bologna (in mille altri casi, ndr).

Il Covid si cura, ma non si dice. Si parla solo della corsa al vaccino e si levano voci sinistre di possibile obbligo a vaccinarsi. lo non sono no-vax, ho sempre fatto e fatto fare tutte le vaccinazioni che c’erano da fare, e anche di più (ad esempio il meningococco). Ma di questi tempi non mi affido più a occhi chiusi a quello che mi dicono le autorità che non hanno voluto che si curasse, e che si facessero le autopsie per capire come curare.

Le autorità che chiudono le scuole mettendo a repentaglio la salute mentale dei bambini, i quali non si ammalano! Temiamo per la salute dei nonni? (che pensiero caro, non immaginavo); allora i nonni stiano a casa. Non i giovani.” (A. N.)

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