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Le aziende di confine chiudono per riaprire in Svizzera, attirate da un sistema fiscale, contributivo e amministrativo vantaggioso. Un trend presente da anni che nell’ultimo periodo ha subìto una decisa accelerazione, con oltre 300 aziende che si sono spostate dalla provincia di Varese al Canton Ticino. «È solo l’inizio della voragine, lo dico da anni», commenta Dario Galli, prima presidente e oggi commissario straordinario di Villa Recalcati. Per anni Galli si è battuto per avere una zona franca nel Nord della provincia, era stata costituita anche una commissione ad hoc, ora invece guarda oltre: «Varese deve diventare una provincia autonoma sul modello di Trento e Bolzano. Lì ci sono le questioni linguistiche, qui la concorrenza in termini fiscali da parte della Svizzera che ormai è un problema ben più grave».
Secondo Galli la situazione è insostenibile. «Uno alla volta gli imprenditori se ne andranno tutti - profetizza - chi resta chiude, non ha p
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