di MARIETTO CERNEAZ
Forse rappresenterà la felicità dei tanti "nazionalisti del complotto", o degli eco fru-fru un po' retrò che amano la decrescita felice, ma a mio modesto parere la notizia non rappresenta un segnale positivo per questo paese in via di sottosviluppo e destinato al declino senza freni.
Per l'anno prossimo, saranno almeno 7 le multinazionali che lasceranno il "Belpaese". Come ha riportato in un suo articolo http://finanzanostop.finanza.com, "Nel recente passato, ovvero negli ultimi cinque anni, hanno detto addio all’Italia tra gli altri: Alcoa (per l’Arabia Saudita), Dainese (per la Tunisia), Carrier (per la Romania), Rossignol (Romania), Sykes Italia (per la Romania), Yamaha (per la Spagna), Koia (per Dallas) e la Schneider Electric. Nokia Siemens ha poi chiuso il settore ricerca di Cinisello (per la Cina), Glaxo il centro di ricerca di Verona e, successivamente, anche la fabbrica di Baranzate; Electrolux ha dimezzato la propria presenza sul territorio;
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