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La “spending review” è una pagliacciata tutta italiana

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di MATTEO CORSINI Una delle ultime uscite del ministro Saccomanni è questa: "Sulla spending review c'è un impegno forte del governo ad intervenire in maniera sistematica creando una struttura permanente, alla quale parteciperà oltre al ministero, la Ragioneria, la Corte dei conti, la Banca d'Italia oltre, se si vuole, a dei volontari del settore privato. Non agiremo nominando una specie di cavaliere solitario che deve venire con lo spadone a tagliare le spese, ma creando, appunto, una struttura permanente". Mi sono già occupato diverse volte di spending review, fin da quando il concetto venne pomposamente venduto agli italiani da Mario Monti. All'epoca qualcuno si illuse che sarebbero arrivati tagli di spesa, ma la traduzione letterale – revisione della spesa – avrebbe dovuto rendere chiaro fin dall'inizio che di tagli veri non se ne sarebbero visti. Al più piccole riduzioni in talune voci di spesa, (più che) compensate da incrementi di altre. Non ritenendo forse suffic
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