di FRANCO CAGLIANI
A qualche "guru" della sovranità monetaria "de noantri" verrà un coccolone nel leggere questa notizia. Chi, al contrario, ha punti di vista economici meno demagogici sorriderà sotto i baffi.
Il cambio del peso argentino contro il dollaro è oggi sceso dal 7,1 all'8,01, una flessione dell'11% che segue al calo del 3,2% segnato ieri. Da gennaio la valuta argentina si è deprezzata di quasi il 19% nei confronti del biglietto verde - che non è che goda di grandissima salute - e negli ultimi due giorni la banca centrale del paese sudamericano si è tenuta fuori dal mercato, evitando operazioni di acquisto che rafforzassero artificialmente la moneta.
Si tratta, insieme alla serie di minimi storici toccati dalla lira turca in questi giorni e all'altrettanto preoccupante crollo della rupia indiana, di un nuovo segnale della crisi valutaria che sta colpendo le economie emergenti, interessate negli ultimi mesi da forti movimenti di capitale in uscita. La causa d
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