di GIORGIO CALABRESI
In un periodo in cui l'Italia è terra di shopping in fatto di aziende dei settori moda e alimentari (gli ultimi casi in ordine di tempo sono stati la Pernigotti, andata ai turchi, e Loro Piana, conquistata dai francesi), c'è anche (pochi) chi va in controtendenza. La Cavit, cooperativa che rappresenta il 60% della produzione vitivinicola trentina, conferma il suo interesse nella spumantistica di qualità entrando con una quota di maggioranza nel capitale della Kessler, storica cantina della regione del Baden Wurtemberg, nel sud della Germania, specializzata appunto nella produzione di spumanti di qualità. «La Germania - spiega il direttore generale della Cavit, Enrico Zanoni - è un mercato fondamentale per la spumantistica, rappresentando il 22% del consumo mondiale, e con una forte predilezione per il prodotto nazionale, ovvero per circa l'85%, ancorchè realizzato con vini base provenienti dall'estero. Essere sul mercato tedesco con un'azienda dalla grand
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