di CLAUDIO ROMITI
Premetto di non essere nato nel Sud Tirolo, bensì a Roma da genitori toscani, ma quando ascolto in tv una tipica quanto insopportabile apologia pulcinellesca, comprendo chi dall'estero ci considera il Paese della pizza e del mandolino. Una landa desolata delle cicale intente ad autoincensarsi, mentre sorseggiano in poltrona, indossando comode babbucce, il classico "ccafè".
Questa almeno è l'impressione che a pelle mi ha trasmesso il nuovo conduttore del programma pomeridiano di Rai1 La vita in diretta, il napoletato doc Franco Di Mare. Costui, in preda ad un evidente sussulto di nazionalismo italico, ha aperto la puntata di mercoledì 18 settembre esprimendo un trionfalistico elogio delle nostre virtù marinare, manifestatesi nel raddrizzamento del relitto della Costa Concordia. "Una impresa italiana unica al mondo", ha tuonato il giornalista partenopeo, citando solo a mezza bocca il contributo decisivo delle squadre di tecnici provenienti da 26 nazioni.
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