di LEONARDO FACCO
Chi mi conosce sa che ho in uggia il politicamente corretto, pseudo-dottrina politica, che aspira a relativizzare ed omologare gli individui in una specie di indistinta melassa planetaria, composta di parole e pensieri addomesticati e ipocritamente egualitari, finto perbenisti e molto conformisti. Da Cinquant'anni circa ad oggi, causa l'imperante collettivismo statalista, il "politically-correct" avanza inesorabilmente e l'Italia è tra i paesi all'avanguardia nell'adottare leggi (omofobia e femminicidio ad esempio) e vocaboli demenziali (operatore ecologico, ipovedente, ecc.). Scriveva Giorgio Bianco in proposito: "«Il politicamente corretto riflette la vittoria della Controcultura, che da “movimento” si è fatta “regime” quando gli artefici di quella Rivoluzione Culturale degli anni Sessanta e Settanta hanno raggiunto i posti che contano nella società, nella politica, nei media, nelle università. Questi intellettuali “progressisti” hanno imposto c
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