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Fine dei giochi e stop agli aiuti entro la fine di luglio: la minaccia trapelata dal Fondo monetario internazionale, indirizzata tanto ad Atene quanto a Bruxelles, non è di certo una cosa di poco conto. A metà tra il bluff e la minaccia seria, la mossa del Fmi mette tutti sul chi vive. Le motivazioni? Nel programma di salvataggio si è creato un 'buco' da circa 4 miliardi di euro (sul totale di €172 miliardi) figlio, in larga parte, di quel rifiuto nel rinnovare le scadenze dei bond greci detenuti in portafoglio da alcune banche centrali dell'Eurozona (chi ha nominato la Bundesbank?).
Anche Atene ha la sua buona fetta di responsabilità: parte dell'ammanco giunge proprio dal ritardo accumulato nel piano di privatizzazioni. L'ultimo esempio, in puro ordine cronologico, è stato quella desolante asta per la vendita della Depa, la monopolista del gas in Grecia. Asta deserta, nessuna offerta (alta o bassa che fosse) e Gazprom, unica plausibile pretendente, fatta fugg
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