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MILANO - La novità è soprattutto geografica. La corsa dei fallimenti, arrivata al nuovo record storico di 3.582 unità nel primo trimestre e quasi raddoppiata a quota 6.350 a fine maggio, si concentra infatti a Nord, nella parte manifatturiera del Paese. Dove i tassi di crescita delle chiusure sono quasi ovunque a doppia cifra, peggiorando o addirittura invertendo drasticamente il trend precedente. Nel Nord-Est, ad esempio, i default balzano del 24,4%, un tasso sei volte maggiore rispetto al 2012, mentre in Veneto si passa da un confortante -5,9% dello scorso anno ad un drammatico +22,6% tra gennaio e marzo.
Situazione ancora peggiore in Lombardia ed Emilia-Romagna, a testimonianza della gravità della crisi che colpisce il nostro apparato produttivo, dove nemmeno la tenuta dell'export è sufficiente a mantenere livelli di attività adeguati per le imprese. «Il Nord è il motore del Paese – spiega il presidente di Confindustria Veneto, Roberto Zuccato – ed Ã
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