La rivolta del 9 dicembre s’è spenta tra divisioni e viaggi a roma

di LUIGI CORTINOVIS Ricordate la "Rivolta del 9 dicembre"? A due mesi dall'inizio di quel coordinamento - tirato su un po' troppo velocemente forse - è rimasto ben poco. Del fiume in piena che aveva paralizzato le strade di un pezzo di paese sono rimasti alcuni rivoli, ognuno seguendo la propria strada. Da Danilo Calvani (il romano con la Jaguar) in poi, è stato un susseguirsi di "spaccature" e "malintesi", tentativi a volte maldestri dei vari responsabili di  autoassegnarsi la leadership. Anche il Veneto, che rispetto al resto della penisola pareva avesse la scorza più dura, è finito con un addio tra Patrizia Badii e Lucio Chiavegato, che - come ha scritto sul suo profilo Facebook - preferisce "evitare polemiche inutili e continuare a portare avanti la battaglia sul proprio territorio". Non ci interessa qui ricercare colpe o motivi di quel che è accaduto, ma riportare i fatti e le dichiarazioni dei vari cocci rimasti del "Coordinamento 9 dicembre". Calvani se ne sta in