di GIANMARCO LUCCHI
Le imprese italiane che delocalizzano all'estero? Solo delle approfittatrici che portano fuori il know-how per guadagnare di più e se ne sbattono di tutto il resto. Questo più o meno è il giudizio liquidatorio che molti danno del fenomeno, soprattutto se sono sostenitori del sistema centralistico romano. In realtà è proprio e nessun altro che lo Stato italico a incentivare tale fuga. Sì, avete capito bene. E, manco a dirlo, è colpa dell'assurdo fisco tricolore.
Basta leggere cosa scrive il prof. Dario Fruscio, ex senatore leghista che da qualche tempo ha lasciato definitivamente il Carroccio, sul sito "Coltiviamo il futuro" (www.italiaspa.org), edito dalla Fondazione messa in piedi dall'ex presidente della Coldiretti Sergio Marini:
"... un’impresa con sede in Italia e produzione all’estero dei propri beni è soggetta ad una pressione fiscale pari al 30% del suo reddito imponibile; altra analoga impresa nazionale con propria produzione in loco s
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