di GIUSEPPE SGUBBI
Matteo Renzi, essendosi reso conto che la situazione è precipitata, perciò, che non c'è più tempo da perdere, ha deciso, con ammirevole coraggio, con grande determinazione e se vogliano anche un po di incoscienza, di “scendere in campo”. Cioè di prendere in mano la “barca”.
Logica voleva che Renzi aspettasse la caduta del governo Letta e conseguenti inevitabili elezioni politiche. Dopo di chè, avendone la reale possibilità, diventare presidente del consiglio. In al caso avrebbe potuto mettere in parlamento dei “suoi” parlamentari e dei “suoi” ministri.
Ma Renzi ha scelto invece una strada, per lui “tormentata” e “minata”. Si tratta comunque di una strada che sta mettendo in allarme ed a soqquadro la sonnacchiosa politica italiana.
Non a caso i “senatori romani”, all'insegna del “si salvi chi può” , stanno già alzando le barricate con l'intento di salvare la sedia, oppure il
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