di MARCELLO FOA
Per una volta non sono d’accordo con Piero Ostellino, che ieri sul «Corriere del Ticino» ha giudicato irrilevanti gli scoop del giornalista americano Alan Friedman, secondo cui il presidente Napolitano avvertì Mario Monti di prepararsi a guidare l’Italia molti mesi prima delle dimissioni di Berlusconi. Come ho già rilevato in altra sede, se si considerano le logiche della comunicazione e la strana epoca in cui viviamo, segnata dalla continua erosione dei poteri e della rappresentatività dei partiti e più in generale della sovranità degli Stati, il quadro cambia. E non di poco. Gli scoop non sono tutti uguali. Alcuni pesano più di altri. Dipende chi li fa e quando escono. Napolitano in queste ore evoca Di Pietro. Ricordate?
Il leader dell’Italia dei valori è caduto, ha perso improvvisamente ogni credibilità, sparendo dalla scena politica, quando «Report» di Milena Gabanelli andò a frugare tra le casse e gli statuti del partito. E cosa scoprirono
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