di CLAUDIO ROMITI
Francamente non comprendo, al netto della inevitabile strumentalità politica delle varie opposizioni parlamentari, il bailamme che ha suscitato - prima e dopo - il solito discorsetto di fine d'anno del presidente Napolitano. Al pari delle prediche buoniste di Papa Bergoglio, ad uso e consumo dei credenti, anche quelle dell'inquilino del Quirinale rientrano in un copione scritto nella logica delle cose. Ma proprio perchè di prediche si tratta, esse hanno la stessa influenza nella realtà del nostro dissestato sistema del battito d'ali di una mosca durante l'esecuzione di una ouverture rossiniana: sostanzialmente nulla.
Cosiccome a nulla o giù di lì possono servire le continue esortazioni del Colle a realizzare le fantomatiche riforme strutturali e istituzionali di cui si parla dai tempi della cosiddetta prima Repubblica. Non parliamo poi della legge elettorale, chimerico eldorado degli adoratori della democrazia delle urne, da costoro considerata come un magi
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