di CLAUDIO ROMITI
Dunque, con la presa di Palazzo Chigi da parte di Matteo Renzi, il rottamatore per antonomasia cessa di essere un "nuovista" di lotta e di governo. A breve egli entrerà nella tanto agognata stanza dei bottoni. E lo farà sull'onda lunga degli auspici delle sue molto interessate -soprattutto alle poltrone- truppe cammellate. Tutta gente che per agguantare un posto al sole non si fa certo scrupoli nel raccontare ai quattro venti radio-televisivi l'arrivo del grande taumaturgo, decantando le sorti certe e progressive di un Paese di Pulcinella finalmente in mano ad un timoniere coi fiocchi. Ma che ci credano completamente o meno, costoro stanno contribuendo a creare nell'immaginario collettivo di un popolo cresciuto a pane e statalismo un colossale delirio costruttivista. Un delirio che induce i più sprovveduti, con sono tanti ahinoi, ad attendersi ogni miracolo dalla politica.
Ovviamente, per le cassandre liberali che non hanno mai prestato fede alle utopie di Pl
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