di TONTOLO
A Lodi il giovane Andrea Dardi si candida per la carica di sindaco con l’appoggio del Tea Party, di cui ha sottoscritto il manifesto d’azione. Contro la destra e contro la sinistra, finalmente un candidato autenticamente liberale. C’è un solo piccolissimo neo: che si candida con Fratelli d’Italia.
Spesso gli esponenti del Tea Party si non dichiarati amici di ogni autonomia e addirittura dei processi indipendentisti in coerenza con l’affermata (indispensabile) compatibilità fra liberismo e autonomismo. Poco importa che il loro simbolo sia una teiera azzurra (è un vizio...) con una etichetta tricolore, come quelle delle bustine del the: un cromatismo inquietante che non rassicura per nulla sul contenuto della pozione. Quelli originali di Boston non avrebbero mai messo un’etichetta con la bandiera della Gran Bretagna.
Non è neanche la prima volta che avvengono certi innaturali accoppiamenti: anche Storace aveva a suo tempo detto a Pagliarini di sottos
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