di ALBERTO ALESINA
Tutti gli opinion polls rivelano che gli italiani sono i piu' entusiasti sostenitori dell'Unione monetaria europea. Dopo la crisi del settembre 1992 quando la lira e la sterlina uscirono dal Sistema monetario europeo, le prospettive della moneta unica erano cosi' incerte che nessuno, al di fuori dei ben retribuiti eurocrati di Bruxelles, se ne interesso' piu' molto. Da qualche mese a questa parte, invece, la discussione ha preso una svolta ben diversa: dato che la moneta unica si fara' senz'altro, si dice, il problema e' di non restar fuori, e quindi si deve raggiungere il 3 per cento del rapporto deficit / Pil, e non il 3,5 % . (Come se questa differenza avesse alcun significato economico o persino contabile). In questa orgia di numeri su migliaia di miliardi volanti da un capitolo all'altro del bilancio e da una Finanziaria all'altra e discussioni sulla terza cifra decimale del rapporto deficit / Pil, si e' persa l'occasione di una pacata discussione sui costi d
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