di PAOLO MATHLOUTI
Che cosa ci fa un gaijin, uno straniero, per giunta americano, nella redazione dello “Yomiuri Shimbun”, il più letto e prestigioso quotidiano del Sol Levante? Indaga. Perché quella di giornalista di cronaca nera per Jake Adelstein è solo un'attività di copertura. In realtà, come investigatore del Dipartimento di Stato, il suo vero compito è quello d'infiltrarsi nella più potente organizzazione criminale asiatica, la famigerata Yakuza, per carpirne i segreti e, se possibile, fornire informazioni utili all'FBI per arrestare Goto Tadamasa, il boss dei boss, sorta di Vito Corleone con gli occhi a mandorla. Una caccia all'uomo serrata ed emozionante quella raccontata da Adelstein in “Tokyo Vice”, edito in Italia da Einaudi e mai pubblicato in Giappone per le resistenze degli editori, timorosi di ritorsioni. Un reportage dettagliato per mezzo del quale l'Autore, con uno stile scanzonato e dissacrate che a tratti ricorda il miglior Raymond Chandler, ci