di FIORENZO PIERBON
Tanti abbracci per Salvini a Pontida, ma anche per Luca Zaia, il rieletto governatore veneto, che non ha perso occasione per mostrarsi pettinato e sorridente insieme ai leghisti di nuovo corso, quelli che l'Italia unita finalmente ha trovato un'ancora di salvezza con la Lega, il cui simbolo non è più l'Albertino da Giussano ma una ruspa.
«Salvini dice che non c'è più destra, né sinistra, così come non c'è più né Nord, né Sud. Infatti noi siamo stati accolti benissimo», dicono alcuni dei circa 300 i siciliani arrivati nel piccolo Comune bergamasco da Agrigento, Milazzo, Palermo, Messina. Ma lo zoccolo duro è catanese: Acireale, Pedara, San Giovanni La Punta, Grammichele. È la provincia etnea a guidare l'avanguardia etnea-padanista.
Riporta MeridioNews: «Siamo venuti in treno, in aereo, in macchina. Qualcuno è arrivato addirittura lunedì». Per il braccio destro di Salvini in Sicilia, Angelo Attaguile (ex Mpa, Mpa era già alleata della
Zaja, Maroni (per non dire Salvini), vergognatevi.
Quale altra occasione avremo, nel futuro prevedibile, di unire le forze del Lombardo-Veneto (anzi Veneto-Lombardo… contenti?) in una strategia d’assieme che ci affranchi dall’Italia una volta per tutte. Poi, al limite, se non confederati (ma sì, mettiamo la capitale a Venezia e non a Milano) anche indipendenti, ce ne andremo liberi per la nostra strada.
Certo che se i componenti di ” NOI CON SALVINI ” sono convinti che Padania e Veneto Libero siano discorsi vecchi e demodè, consiglierei a Salvini di riflettere prima di continuare su questa strada.
Che facciano un loro partito (come dice Oneto) con il quale si può fare un bel pezzo di strada insieme, ma non sminuiscano il valore delle idee fondanti della lega.
PADANIA LIBERA!