di ALESSANDRO MORANDINI
Nel mondo degli indipendentismi padani appare sempre più razionale la credenza che le competizioni elettorali rappresentino un ostacolo al raggiungimento dell’indipendenza dei popoli; e che le battaglie per la libertà dei territori contro il loro naturale nemico, lo stato italiano, non si concludano nella ricerca del consenso elettorale ma richiederanno ribellione e disobbedienza civile.
Le varie forme di autonomia proposte dalla Lega Nord si sono rivelate null’altro che promesse elettorali. La neonata “macroregione alpina” non sostituisce gli stati-nazione e non rappresenta un ostacolo all’occupazione del Veneto e delle altre regioni che patiscono l’oppressione fiscale, culturale e politica esercitate dallo stato italiano. Nascono in continuazione nuove organizzazioni politiche indipendentiste che finiscono puntualmente imbrigliate nell’inestricabile selva dello stato italiano, dalla quale ne escono italianizzate.
Talvolta i capi del
Ottimo articolo. “la responsabilità di questo stato di cose è dei medesimi capi, non del popolo che attende” sono d’accordo a l101%!!!!!!!
Complimenti ad Alessandro Morandini per questo interessante articolo che ci fa conoscere alcune esperienze locali di gestione privata della sicurezza (un tema importante per i libertari e gli indipendentisti), ovviamente osteggiate da uno Stato che ha paura di rivelare la propria clamorosa inefficienza e la propria manifesta inutilità.