di ALESSANDRO MORANDINI
La rivolta contro la tassa di possesso della televisione
Siamo all’inizio dell’anno e da qui a luglio il tempo non manca. Ciò che ci si deve aspettare da ogni autentico e sincero libertario e da ogni fiero indipendentista è, appunto, una risposta. Non capiteranno altre occasioni per distinguere in modo inequivocabile chi sta da una parte da chi sta dall’altra.
L’espediente che il governo Renzi ha adottato per far pagare a tutti una tassa (che restava, per molti, il modo in cui esprimere, perlopiù solo a se stessi, la propria indisponibilità alla prostrazione di fronte allo stato italiano) costringe, dal punto di vista statalista, i furbi a pagare sotto la minaccia della violenza di stato. Ma dal punto di vista libertario, come dal punto di vista di un indipendentista che deve sopportare ogni giorno la retorica tricolore abbondantemente elargita dai teleschermi, questa stessa iniziativa del governo Renzi dispone le persone a fare i conti con la
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