di MATTEO CORSINI
"È improprio poi sostenere che, essendo tornato positivo il Pil, è tempo di mettere fieno in cascina a colpi di nuovi e forti avanzi primari. Il ritmo di crescita con cui siamo entrati nel nuovo anno è tutt'altro che sostenuto e gli stessi dati sul lavoro, forniti dall'Istat martedì scorso, rivelano una flessione degli occupati nell'ultimo mese dell'anno. Altro che rischi pro-ciclici di una politica di bilancio espansiva: qui c'è tanto ancora da investire in crescita se vogliamo davvero che l'Italia metta alle spalle la sua lunga crisi e conquisti una stabilità, anche finanziaria, che è nell'interesse dell'Europa tutta". Fabrizio Forquet, vice direttore del Sole 24 Ore, sostiene le richieste di “flessibilità” sui conti pubblici avanzate dal governo italiano nei confronti della Commissione Ue. Il tutto è basato sulla visione, ampiamente condivisa da quel giornale e dal suo editore, in base alla quale il bilancio dello Stato rappresenta uno strumento da
Bravo Corsini, condivido.
“la lobby industriale […] anela a fare affari con lo Stato stesso, meglio se al riparo dalla concorrenza” = Crony capitalism.
Il peggio del peggio che possa capitare ad una nazione.
La Merkel e tutti i politicanti, nostrani ed esteri, non hanno la minima idea di che cosa voglia dire “immigrazione”. Credono che tutto abbia un prezzo e, finchè la Bce stampa soldi a nostro debito, tutto si può pagare.
Minus habens!