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Ecco il 35° segnale della ripresa: morte 168.000 imprese e tasse in crescita

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di LUIGI CORTINOVIS Cominciamo col buttare lì qualche dato di questa straordinaria crescita italiana: Il tasso di disoccupazione è quasi raddoppiato negli ultimi anni: se nel 2007 era leggermente superiore al 6 per cento, l’anno scorso ha sfiorato il 12 per cento. Il Jobs Act, peraltro, s'è già dimostrato per quel che è, robetta utile solo a qualche media-grande impresa.  Nel 2014, ultimo anno per il quale sono disponibili dati disaggregati, le 5 milioni di partite Iva esistenti hanno versato 96,9 miliardi di euro di tasse all'erario. In sintesi, le tasse non sono diminuite, anche se "rispetto all’anno pre-crisi (2007) - dice la Cgia di Mestre - il peso complessivo delle imposte versate dalle imprese è sceso di 18,8 miliardi di euro". Quindi cosa è accaduto? Semplice, sono morte 168.000 imprese, ergo meno tasse versate e Pil in calo. Spiega, inoltre, la stessa Cgia: "E’ comunque doveroso ricordare che le uniche imposte a carico delle aziende che il legi
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