di GIOVANNI BIRINDELLI
Dopo essere arrivato in elicottero sui luoghi colpiti dal terremoto il presidente del Senato ha affermato: «Se i primi a cadere sono gli edifici simbolo dello Stato, la scuola, l’ospedale, la caserma dei carabinieri, vuol dire che siamo un Paese generoso nella solidarietà, ma non siamo in grado di seguire le regole». Dietro a quel "noi" viene nascosta una contrapposizione logica fondamentale: quella fra chi subisce i comandi arbitrari coercitivi (qui chiamati "regole") e chi li impone.
Chi li impone non ne subisce personalmente le conseguenze. Attraverso questi comandi egli vuole (e oggi purtroppo può) imporre la propria personale visione del mondo agli altri. Naturalmente, questa particolare visione viene realizzata con la libertà e con la proprietà di questi ultimi: non con la sua.
D'altro canto, chi subisce questi comandi arbitrari di solito è costretto, in un modo o nell'altro, a sborsare denaro (e/o a vedersi ulteriormente limitare la libe
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