di FRANCO CAGLIANI
Il prato di Pontida, con ogni probabilità, emana fumi allucinogeni, dato che ogni volta che un dirigente leghista sale su quel palco, spara a zero promesse che mai vengono mantenute.
Solo qualche giorno fa, Gianpaolo Bottacin - assessore regionale veneto - ha esternato quanto segue: "Nessun referendum per l'autonomia in Veneto quest'anno. Forse, nel 2017". E lo ha detto, solo perché il suo capo, insieme al collega Maroni, avevano promesso che il referendum lo avrebbero fatto insieme quest'anno. E Luca Zaia? Zitto... fino a domenica scorsa, quando dal palco di Pontida ha ricominciato a fare promesse, vaghe, ma pur sempre promesse: "Il nostro programma? Noi ascoltiamo il popolo, il vecchio centrodestra non esiste più, esiste un’idea centralista di Roma e quella nostra, quella che dice che gli immigrati devono rispettare le nostre regole sennò vanno via, quella che il lavoro va dato prima agli italiani".
E sempre da Pontida, ha insistito: "Faremo per la
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