di REDAZIONE
Il 9 ottobre 1963 era stata una giornata più primaverile che autunnale. Era di mercoledì e la sera, in tv, davano Real Madrid-Glasgow, ma la tv in casa, allora, quasi manco esisteva. Dunque, come era prevedibile, gli uomini si ritrovarono al bar a guardare una partita di calcio, senza sapere però che di li a poco si sarebbe consumata una delle più grandi catastrofi del secolo. La partita cominciò alle 21.30, e proprio in quel momento sulla piana di Longarone si alzò un vento strano. Alle 22.39 accadde il disastro. Saltò la luce. E con essa saltarono le vite di 1910 persone.
La frana del Vajont, il monte Toc, dal Veneto e Friulano «patoc», che tradotto in lingua italiana significa completamente marcio, che è riuscito a mollare migliaia di metri cubi (290 milioni, all'incirca) nell'invaso sottostante, e anche un muro d'acqua accompagnato dal fango, che fece letteralmente sparire il paese di Longarone. La diga resse perfettamente, venne scavalcata dall'acqua.