di LUIGI CORTINOVIS
Il termine "sovranità", ormai di moda tra i politici alla ricerca di consensi, è scaduto al punto tale da diventare sostantivo per qualsivoglia argomento. L'ultimo caso in ordine temporale è quella del "Ministero per la sovranità alimentare" ideato dal governo di Giorgia Meloni, forse distratta quando lo stesso nome venne dato ad un ministero da Hugo Chavez, l'esecutore materiale del "Socialismo del XXI secolo" in Venezuela, che non a caso oggi "il 94,5% della popolazione non ha entrate sufficienti per coprire il costo del cibo"!
Ma quando sentiamo parlare di sovranità in maniera così ossessiva, a quelli come noi torna alla mente un certo bieco nazionalismo, o patriottismo, tipico di chi sentendosi fallito deve aggrapparsi a una qualche mitologia statale per sentirsi qualcuno.
La scrittrice Arundhati Roy, ad esempio, ha affermato:
"Non è necessario essere anti-nazionali per essere profondamente sospettosi di ogni Nazionalismo, per essere anti-na