di MATTEO CORSINI
Nel consueto editoriale domenicale sul Sole 24 Ore, Sergio Fabbrini ribadisce per l'ennesima volta che l'Unione europea dovrebbe dotarsi di una autonoma capacità fiscale. Ovviamente non specifica che si tratterebbe di caricare ulteriori oneri sui pagatori di tasse continentali presenti e futuri, come sempre accade quando c'è redistribuzione a mezzo di politiche fiscali.
A leggere certi passaggi, pare fino che l'Ue possa creare ricchezza reale dal nulla. Fabbrini parte parlando delle crisi che l'Ue ha attraversato nell'ultimo decennio, sostenendo che le stesse "non sono tutte uguali. Vi sono crisi (le più comuni) che consistono nella messa in discussione di un equilibrio di forze all’interno di una struttura (che rimane invariata) di politica pubblica o di sviluppo economico. Vi sono crisi (le più rare) che consistono, invece, nella messa in discussione di quella doppia struttura. Chiamo le prime come crisi “distributive” (o redistributive), le seconde