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La campagna della paura ora riguarda l’influenza aviaria. E l’OMS sta alla finestra…

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di MARIETTO CERNEAZ Dalla strategia della tensione a quella del terrore il passo è breve. La narrazione ufficiale sull’influenza aviaria, infatti, continua ad avanzare imperterrita. Ad aprile sono aumentate le storie allarmistiche. Ci hanno detto che l’influenza aviaria si stava diffondendo dagli uccelli alle mucche e dalle mucche agli esseri umani e ci hanno addirittura suggerito di smettere di mangiare carne rossa, un classico che ritorna in diverse versioni. Non a caso, i signori del vapore stanno facendo di tutto per rendere difficoltosa la produzione di cibo. A maggio, è stato riportato che 70 persone in Colorado erano state “monitorate” per i sintomi dell’influenza aviaria a seguito di una “potenziale esposizione”. Per qualche motivo non sono stati rilasciati dettagli sull'esatta natura o sul metodo di esposizione. Il 21 maggio un lavoratore avicolo del Michigan è diventato il secondo caso ufficiale di influenza aviaria negli Stati Uniti. Un allevamento
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