di MARCO BASSANI
I giornalisti italiani, che si trovino sul posto o a migliaia di chilometri di distanza, sembrano incapaci di raccontare la società americana. Si tratta di un mondo per loro impenetrabile, salvo rare eccezioni. Lo si è visto chiaramente quando fiumi di inchiostro sono stati spesi per raccontare la cerimonia di Glendale, in Arizona, per commemorare la morte di Charlie Kirk: un evento che non è stato solo politico, ma anche e soprattutto una celebrazione religiosa. E che è stato raccontato su Repubblica e Corriere con una serie di cliché imbarazzantemente logori.
La folla riunita – con tutto lo stato maggiore Repubblicano – ha ricordato uno dei leader più significativi della recente storia americana. Per molti, un martire della libertà. Un uomo capace di provocare un risveglio cristiano che sta attraversando in questi giorni il Paese intero. Non a caso, il cardinale Timothy Dolan lo ha paragonato a San Paolo: un gesto sorprendente, se si pensa che si tra
Diciamo pure che fare il cristiano protestante è molto facile, poco impegnativo e facilmente adattabile al singolo, specie in America. Anche John Wayne in Red River era cristiano, ammazzava chi gli era di intralcio e poi gli leggeva la preghiera bibbia alla mano. Chapeau.