di LEONARDO FACCO
La narrazione dominante sulla Rivoluzione Cubana si fonda su una menzogna storica: che il castrismo sia nato come risposta alla fame disperata e per sete di giustizia sociale, come da manuale marxista. Nel suo bellissimo docu-video, Ernesto Morales demolisce questo mito, proponendo una tesi tanto scomoda quanto lucida e vera: la rivoluzione non è figlia della miseria, ma dell'invidia.
Nel 1958 - come ho avuto modo di scrivere nel mio libro dedicato al criminale sanguinario Erneste "Che" Guevara - Cuba non era un paese del Terzo Mondo in rovina. Era la terza economia dell'America Latina, con salari superiori a molti paesi europei, un numero di automobili pro capite invidiabile e un'infrastruttura moderna. L’Avana competeva con New York per vivacità culturale. Certo, esistevano disuguaglianze, come in tutto il Sudamerica, ma c’era ascensore sociale e futuro per chi avesse avuto voglia di darsi da fare.
Fidel Castro, definito nel video come il "Profeta del Risen