di MATTEO CORSINI
Su Bloomberg, John Authers dedica un articolo al libro “A Call for Judgement”, di Amar Bhide della Columbia University. Non ho letto il libro, ma in base a quanto riporta Authers credo ci sia un elemento mancante.
Scrive infatti Authers che l’autore “sostiene che Friedrich Hayek, il grande apostolo dell’economia di libero mercato, sarebbe stato totalmente contrario alla forma assunta dai mercati moderni. Hayek si oppose con passione alla pianificazione centralizzata, sostenendo che i mercati erano di gran lunga più adatti a catturare le informazioni locali necessarie per decidere come impiegare al meglio il capitale. Rappresentavano il modo naturale per sintetizzare la conoscenza e giungere al miglior risultato disponibile. Il problema, afferma Bhide, è che l’atto della finanziarizzazione – prendere un accordo finanziario sottostante come un mutuo, accorparlo ad altri e imporre standard affinché possa essere negoziato sui mercati finanziari – richiede giudizi grossolani e arbitrari, non più sottili di quelli che avrebbe avuto un pianificatore comunista”.
Il processo di finanziarizzazione porta quindi a una progressiva sostituzione di un approccio decisionale top-down al posto di quello bottom-up. L’esempio degli Exchange Traded Funds (ETF) è paradigmatico: gli investitori non analizzano più i singoli titoli e i grandi afflussi di denaro sugli ETF fanno sì che siano questi a determinare l’andamento dei titoli compresi negli indici replicati, e non il contrario.
Bhide sembra quindi individuare nell’ingegneria finanziaria il principale colpevole, mentre a mio parere il vero problema è nell’incremento della liquidità dei mercati dopo la crisi del 2008, che pure l’autore nota esserci stata. Senza liquidità, non c’è ingegneria finanziaria che possa generare fenomeni di dimensioni tali a quelle raggiunte da certi segmenti di mercato negli ultimi anni. E quella liquidità è figlia di anni di politiche monetarie ultra-espansive.
Probabilmente ha ragione Bhide nel sostenere che ad Hayek non piacerebbe la forma assunta dai mercati moderni. Certamente non approverebbe la politica monetaria del XXI secolo.

