di VITTORIA AGANOOR
Padre, perdonala: non sa quello che scrive. Giornalista del Fatto quotidiano, inviata alla Festa dei Veneti, nella sua cronaca dell’evento, Erminia della Frattina non ne ha imbroccata una. A parziale discolpa, il fatto di lavorare per un giornale che non riceve finanziamenti pubblici. Ma che, non per questo, dovrebbe riportare cazzate, che invece nel testo (scaricabile qui) trascorrono con abbondanza.
Giunta a Cittadella domenica mattina, la collega ha curiosato fra gli stand, raccogliendo impressioni disordinate, riportate oggi, più o meno artatamente, in taglio basso, a pagina 10 del quotidiano di Padellaro. Laddove il fulcro della manifestazione, cioè storia, cultura e lingua venete, lasciano spazio a un grammofono che “manda musiche fasciste” e a “foto di Mussolini”, proposti da un antiquario insieme a colbacchi e spillette dell’ex URSS (quest’ultimo dettaglio è sfuggito, così come la presenza dei gazebi dei donatori di sangue o della radio
Comments are closed.