di ROBERTO GIURASTANTE
Che la situazione critica di Trieste dopo decenni di malgoverno italiano sia sul punto di non ritorno è abbastanza evidente anche agli osservatori più distratti. La rabbia dei cittadini cova sotto le ceneri di un incendio mai domato dagli invasori italiani. La rabbia che, giorno dopo giorno, monta nella disperazione assoluta della povertà dilagante, trasformandosi in odio. Odio verso gli arroganti e prepotenti occupanti italiani rappresentati pienamente da tutte le istituzioni di questa “particolare” Repubblica della malavita organizzata.
Odio attizzato dalla sempre più feroce repressione fiscale, che ha come esecutori l’illegittima Agenzia delle Entrate e i suoi bracci operativi: Equitalia SpA come esattore e la Guardia di Finanza, forza armata dello Stato, come minaccioso controllore ed esecutore. Una presenza quella delle “Fiamme Gialle” nel Territorio Libero di Trieste sgraditissima ed espressamente vietata dal Trattato di Pace del 1947
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