di ENZO TRENTIN
Per coloro che perseguono la cosiddetta via legale per la creazione di un nuovo Stato indipendente, la recentissima nomina di Giuliano Amato a giudice costituzionale, non è una buona notizia. È impossibile credere che Re Giorgio non conosca i sentimenti indipendentisti dei vari popoli della penisola. Coerente, quindi, che sposti le sue pedine sulla scacchiera del potere, ed Amato alias il dottor sottile, rappresenta una sicurezza per coloro che vogliono mantenere il potere in Italia.
Giuliano Amato più che aderente alla partitocrazia è sempre stato uno strumento duttile per il potere. Lui se n'è sempre infischiato della nomea di disinvolto (usiamo un eufemismo, s'intende) anche quando nottetempo nell'estate del 1992, sfilò con retroattività un prelievo del 6 per mille sui depositi bancari deliberato dal suo governo per salvare (disse lui) la Lira. «[...] feci approvare la misura com'era», ricostruisce più di recente Amato. E conclude: «Non me ne sono
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