di SALVATORE ANTONACI
Giornata campale, quella di sabato 30 novembre, per la Francia intera con ogni possibile ed immaginabile segmento di società in piazza a levare alta la propria voce contro il “ras-le-bol fiscal”, la spremitura fiscale che accomuna imprenditori, salariati, contadini, commercianti di tutto l’esagono. Parigi e molte altre città hanno visto migliaia di cittadini esasperati riunirsi in cortei improvvisati quanto, almeno per ora, pacifici per contestare la politica fallimentare dell’esecutivo socialista e del Presidente François Hollande ambedue capaci di collezionare nuovi nadir del proprio livello di popolarità presso l’opinione pubblica.
Contemporaneamente la Bretagna, da dove si può dire sia partita l’onda della contestazione, si è raccolta per la seconda volta in meno di un mese nella cittadina di Carhaix, sede di un festival annuale di musica e tradizioni locali. Anche stavolta come successo all'inizio di novembre a Quimper la mobilitazio
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