di PAOLO L. BERNARDINI
En passant, sulle pagine di questo giornale, ho scritto diverse volte le mie opinioni rispetto alla non-necessità di una costituzione ( o di una capitale ) per i nuovi Stati a venire, compresa la Singapore adriatica che diverrà Trieste. Incidentalmente, l’ho vista molto, ma molto mal ridotta, marciando con migliaia di persone domenica 8. Le rovine sul porto sono solo il simbolo evidente, da subito per chi arrivi col treno, del degrado cui è stata costretta questa città a partire dall’occupazione italiana con tanto di carri armati il 24 ottobre 1954. Ora i triestini stanno dicendo basta. E non dubito trionferanno.
Nell’occasione di articoli che chiamano a “costituenti” – ci vogliono, mi si passi la battuta, forti ri-costituenti, piuttosto: flat tax al 15%-20%, internazionalizzazione delle scuole, rinnovi urbanistici radicali – per il Veneto piuttosto che la Lombardia del futuro, esprime qui, motivandole, alcune considerazioni radicalmente c
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