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Il potere d’acquisto delle famiglie è arretrato di 25 anni

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di GIORGIO CALABRESI  "Il potere d'acquisto delle famiglie, dopo sei anni di caduta quasi ininterrotta, si e' stabilizzato negli ultimi mesi. Cio' e' favorevole alla ripresa che dovra' contare, oltre che sull'export, sulla stabilizzazione dei consumi privati": e' quanto dichiara Sergio De Nardis capo economista Nomisma commentando il dato Istat sulla propensione delle famiglie al risparmio. Il dato pero' alimenta anche motivi di preoccupazione in quanto "in termine pro capite, il potere d'acquisto delle famiglie italiane e' arretrato di 25 anni. Cio'- commenta Nomisma - e' complementare al significativo aumento della poverta' negli ultimi anni". Ci sono anche preoccupazioni congiunturali, sottolinea il capoeconomista del centro studi bolognese. "Il miglioramento dei redditi non si accompagna a un pari aumento dei consumi: la propensione al risparmio e' tornata a crescere. L'economia avrebbe bisogno di consumatori che spendono. Al rialzo del risparmio contribuiscono l'esigenza di
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