di MATTEO CORSINI
A seguito della crisi che ha colpito alcune banche regionali statunitensi un anno fa, le autorità di vigilanza hanno impostato una corposa (fin troppo voluminosa) revisione dei requisiti patrimoniali, che però potrebbero non essere risolutivi quando il problema è la liquidità.
Bill Dudley, già presidente della Fed di New York, ritiene che la soluzione alle crisi di liquidità delle banche consista nell'imporre alle stesse di "mantenere in via preventiva una quantità di collaterale (come titoli e prestiti a consumatori e imprese) per coprire tutte le loro passività a vista soggette a corsa agli sportelli". Il collaterale dovrebbe essere depositato presso la Fed, che potrebbe quindi velocemente prestare alle banche (creandola dal nulla) base monetaria in caso di crisi.
A mio parere il problema non sarebbe risolto completamente, perché un conto è tenere riserve di moneta o titoli di Stato a breve termine (tipicamente con scadenza entro i 12 mesi); altro c
Talmente ovvio da rasentare il banale.
Comunque, chi sceglie una banca la cui sede centrale pare una torretta del campo di Auschwitz, merita questo e altro.
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