di STEFANO BRUNO GALLI
Sono sempre penetranti e suggestivi gli interventi di Gilberto Oneto, indomito paladino dell’indipendentismo padano. Anche quello di qualche giorno fa sulla bandiera e sulla festa della Lombardia lo era. E non bisogna farlo cadere nel vuoto.
La rivoluzione per eccellenza, al di là di ogni giudizio storiografico o ideologico, è la rivoluzione francese del 1789. E da qui occorre partire. I volontari del Comitato permanente – alla vigilia della presa della Bastiglia, cupo simbolo dell’Ancien régime – portavano sul cappello una coccarda blu e rossa, i colori della municipalità di Parigi. Ai quali venne poi aggiunto, nelle ‘giornate d’ottobre’ – quando il popolo marciò su Versailles per imporre al re e agli Stati generali di trasferirsi a Parigi – il bianco della monarchia.
La Marseillaise – con le sue origini che affondano nella leggenda: Allons enfants de la patrie, le jour de gloire est arrivèe. Aux armes, oh citoyens – fu adott
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