di COSTANTINO de BLASI
Una delle frottole più ricorrenti e maggiormente à la page vuole che Banca d’Italia e Banca Centrale europea siano brutte, sporche e cattive perché private. Sebbene smentita innumerevoli volte e ad ogni livello, questa leggenda di una banca dietro cui si nascondono biechi interessi privati e per questo affama il popolo inerme continua ad impazzare su tv e giornali di controinformazione.
L’equivoco, abbastanza banale, nasce da 2 circostanze: le quote partecipative di BANKITALIA sono detenute da S.p.A.; gli azionisti sono banche, assicurazioni e INPS.
Una SPA atipica?
Basterebbe leggere lo statuto e avere qualche nozione di diritto privato per comprendere che la Banca d’Italia non è una S.p.A. e nulla le conferisce lo status di istituto privato. L’art. 1 dello Statuto recita “La Banca d’Italia è un istituto di diritto pubblico”. Qualora non bastasse, e sicuramente a qualcuno non basta, si può leggere all’art. 2 che la banca d’I
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