di REDAZIONE
L’articolo scritto da Thomas DiLorenzo, presenta una critica radicale della burocrazia governativa, etichettandola come un parassita sociale.
Il testo contrappone l’efficienza del mercato, guidato dalle scelte volontarie dei consumatori, con l’inefficacia e la coazione tipiche del governo, che impone i suoi “servizi” attraverso le tasse e la minaccia di sanzioni. L’autore discute le opere di economisti come Ludwig von Mises e la scuola della scelta pubblica, evidenziando come i burocrati abbiano incentivi per espandere le loro gerarchie e come il “fallimento” in ambito pubblico spesso porti a maggiori finanziamenti. Una sezione significativa è dedicata alla critica di Murray Rothbard alla riforma del servizio civile, vista come un meccanismo che ha favorito l’espansione illimitata della burocrazia e ha sostituito il precedente “sistema delle spoglie” con un sistema di incarichi a vita.
Infine, l’articolo collega le riforme del servizio civile ai valori della cultura Yankee neo-puritana e all’istituzione del “deep state” attraverso l’Atto Pendleton del 1883.
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Burocrati come se piovesse!
(però l’omino è praticamente l’alter ego di Magritte, tutt’altro che un burocrate).
Ma so’ fatte da AI ste du voci, m’avete solato !!!
Non ti va bene se l’Ai si usa per fare podcast con contenuti libertari? Facceli tu i podcast, sentiamo un po’ che voce hai….
Se facessi io il podcast, selezionerei le voci SAPI 5 ScanSoft Silvia e/o Paolo Dri40_16kHz come default voice del pc e passerei il testo, almeno parole come “avari” la leggerebbero “avàri” come è al 99% delle volte e non “àvari”. Silvia e Paolo sono anche assai umili, non si piccano di essere intelligenti, sono solo povere sintesi vocali.
Fatteli da solo i podcast allora