di GILBERTO ONETO
Devo ringraziare il signor Rolfi per essersi preso il disturbo di replicare adontato a un mio articolo secondo lui ingiusto e ingiurioso nei cofronti degli eletti della Lega. E' la prima volta in tanti anni che uno di loro mi dedica un po' del suo prezioso tempo: eppure di cose ne ho scritte, ma la nomenklatura non ha mai fatto neanche un plissé. Mi sembra che l'intervento sia già stato commentato dal Direttore e - sorattutto - dai lettori.
Mi limito perciò a brevi considerazioni su un paio di cose nel suo intervento che mi paiono molto interessanti.
Mi esorta a lasciare il mio divano e impegnarmi nella politica diretta. Non ha detto di alzarmi dalla scrivania, dalla tastiera o dallo scrittoio ma ha proprio detto divano, sinonimo di poltrona: io mi limito a sottolineare il dettaglio lessicale ma Freud ci scriverebbe un trattatello.
Il cuore del suo intervento si trova però nell'affermazione secondo cui i cambiamenti si fanno lavorando nelle istituzioni, e il
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