di STEFANO MAGNI
C’è ancora un muro, in Europa, che non vuol proprio cadere. Nel Mediterraneo orientale, un’isola è stata divisa in due: Cipro. Anche se fa parte dell’Unione Europea, la sua regione settentrionale è stata separata dal resto del territorio con una guerra, scoppiata nel 1974, di cui pochi ricordano la storia. Sono ripresi, da ieri, nuovi colloqui al vertice per la riunificazione, sotto un unico governo federale. Ma l’esito è difficile, perché la posta in gioco è più alta di quanto non si creda. Ad incontrarsi sono il presidente della Repubblica di Cipro, Demetris Christofias e il leader turco-cipriota, Dervis Eroglu, capo di uno Stato riconosciuto dalla sola Turchia. I colloqui avvengono a Nicosia, capitale della Repubblica di Cipro e sono sponsorizzati dall’Onu. Il negoziato è infatti ospitato nella residenza di Lisa Buttenheim, inviato speciale delle Nazioni Unite per Cipro. Le trattative vanno avanti, a singhiozzo, dal 2008.
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